The world is our playground

Sono in una camera d’albergo a Milano, in attesa di un sms. L. è entrata nella mia vita da tre mesi, e letteralmente mi ha aperto un mondo. È una Mistress famosa, ho letto una sua intervista su un sito BDSM e di getto le ho scritto; cercavo qualcuno che mi aiutasse a capire di più il mio posto nei labirinti della sessualità alternativa, non cercavo una mistress per farmi calpestare ma una guida che mi insegnasse. E incredibilmente L. è diventata la mia amante e la mia maestra di arti sessuali, è diventata la mia slave per amore, ha indossato collari e catene degni di una regina, mi ha accolto nel suo dungeon e mi ha prestato i suoi strumenti e i suoi toys facendomeli provare sul suo corpo. Adesso è nella stanza accanto con una slave giovanissima, 18 anni, che le ha confessato la fantasia di essere presa da un uomo sconosciuto, bendata, senza neanche vederlo.

*ding* “vieni”

Spingo la porta della camera. Sul letto, legata a braccia e gambe aperte, c’é una ragazza dal corpo esile e i capelli lunghi e neri, bendata. L, nella sua tenuta da Mistress, guêpière e stivali, sussurra nell’orecchio della slave mentre alterna carezze e schiaffetti sul suo sesso.

Mi avvicino a L., lei si gira, sorridendo mi presenta la sua offerta e mi bacia appassionatamente. Allungo una mano sul corpo della ragazza che sussulta, poi lentamente capisce e comincia a respirare più rapidamente. Sorrido a L., mi avvicino al suo orecchio e le sussurro: “The world is our playground”.